Profilassi delle crisi epilettiche dopo emorragia intracerebrale spontanea
Sono disponibili prove limitate sulla profilassi ottimale delle crisi epilettiche dopo emorragia intracerebrale spontanea ( sICH ).
Si è valutato quale delle 4 strategie di profilassi delle crisi fornisse il maggior beneficio netto per i pazienti con emorragia intracerebrale spontanea.
Una analisi decisionale ha utilizzato modelli per simulare i seguenti quattro scenari comuni:
( 1 ) un uomo di 60 anni con un basso rischio di insorgenza precoce ( 7 giorni o meno dopo l'ictus ) ( 10% ) e tardiva ( 3.6% o 9.8% ) delle convulsioni e rischio medio di reazioni avverse al farmaco ( ADR ) a breve ( 9% ) e a lungo termine ( 30% );
( 2 ) una donna di 80 anni con un basso rischio di convulsioni precoci ( 10% ) e tardive ( 3.6% o 9.8% ) e alti rischi di reazioni ADR a breve ( 24% ) e a lungo termine ( 80% );
( 3 ) un uomo di 55 anni con un alto rischio di convulsioni precoci ( 19% ) e tardive ( 34.8% o 46.2% ) e bassi rischi di reazioni ADR a breve ( 9% ) e a lungo termine ( 30% );
( 4 ) una donna di 45 anni con un alto rischio di convulsioni precoci ( 19% ) e tardive ( 34,8% o 46.2% ) e alti rischi di reazioni ADR a breve ( 18% ) e a lungo termine ( 60% ).
Sono state incluse le seguenti quattro strategie farmacologiche anticonvulsivanti:
( 1 ) conservativa, consistente in profilassi secondaria a breve termine ( 7 giorni ) delle crisi convulsive precoci con terapia a lungo termine dopo crisi tardive;
( 2 ) moderata, consistente in profilassi secondaria a lungo termine delle crisi o terapia tardiva delle crisi;
( 3 ) aggressiva, consistente in profilassi primaria a lungo termine;
( 4 ) orientata al rischio, consistente in profilassi secondaria a breve termine delle crisi precoci tra i pazienti a basso rischio ( punteggio 2HELPS2B, 0 ), profilassi primaria a breve termine tra i pazienti a rischio più elevato ( punteggio 2HELPS2B, maggiore o uguale a 1 ) e terapia secondaria a lungo termine per le crisi tardive.
Gli esiti principali erano gli anni di vita aggiustati per la qualità ( QALY ).
Per lo scenario 1, la strategia guidata dal rischio ( 8.13 QALY ) è stata preferita alle strategie conservativa ( 8.08 QALY ), moderata ( 8.07 QALY ) e aggressiva ( 7.88 QALY ).
Per lo scenario 2, la strategia conservativa ( 2.18 QALY ) è stata preferita alle strategie orientata al rischio ( 2.17 QALY ), moderata ( 2.09 QALY ) e aggressiva ( 1.15 QALY ).
Per lo scenario 3, la strategia aggressiva ( 9.21 QALY ) è stata preferita alle strategie orientata al rischio ( 8.98 QALY ), moderata ( 8.93 QALY ) e conservativa ( 8.77 QALY ).
Per lo scenario 4, la strategia guidata dal rischio ( 11.53 QALY ) è stata preferita alle strategie conservativa ( 11.23 QALY ), moderata ( 10.93 QALY ) e aggressiva ( 8.08 QALY ).
Le analisi di sensibilità hanno suggerito che le strategie a breve termine ( conservativa e orientata al rischio ) sono preferite nella maggior parte degli scenari, e la strategia guidata dal rischio si comporta in modo comparabile o migliore rispetto a strategie alternative nella maggior parte dei contesti.
Questo modello analitico decisionale ha indicato che la profilassi a breve termine ( 7 giorni ) domina la terapia a lungo termine dopo emorragia intracerebrale spontanea.
L'uso del punteggio 2HELPS2B per guidare le decisioni cliniche per l'inizio della profilassi primaria a breve termine rispetto a quella secondaria per le crisi precoci dovrebbe essere preso in considerazione per tutti i pazienti dopo emorragia intracerebrale spontanea. ( Xagena2021 )
Jones FJS et al, JAMA Neurol 2021; 78: 1128-1136
Neuro2021